Il certificato ariano fu la prova di discendenza ariana richiesta dalle autorità statali e governative nella Germania nazista nel periodo tra il 1933 e il 1945.
Era necessario per alcuni gruppi di persone, in particolare per membri delle SS, funzionari pubblici, medici, avvocati, accademici delle università tedesche e anche per i Volksdeutsche reinsediati e naturalizzati di recente; rappresentava la prova certificata della "pura discendenza ariana" dalla "comunità nazionale ariana".[1]
L'esclusione dei "non ariani", soprattutto degli ebrei e dei cosiddetti "zingari", iniziò proprio con l'uso del certificato ariano, portando chi non lo possedeva alla revoca dei diritti civili e all'esclusione, nonché all'espulsione, ghettizzazione, deportazione e uccisione di massa organizzate dallo Stato nei campi di concentramento negli anni 1941-1945. Al contrario, "un inglese o uno svedese, un francese o un ceco, un polacco o un italiano... erano considerati parenti, cioè ariani".
La prova dell'origine ariana era richiesta anche dalle organizzazioni professionali, dalla Camera della Cultura del Reich per tutti gli artisti, da molte aziende e anche da alcune chiese come prerequisito per l'assunzione, nonché dal NSDAP per l'ammissione come membro del partito.
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